In condizioni di oscurit? ricreate artificialmente ? possibile ottenere un miglioramento dell’udito grazie ad una ricostruzione delle connessioni nella corteccia uditiva: ? quanto ha documentato un nuovo studio sul modello animale pubblicato su ?Neuron? da un gruppo di ricercatori dell’Universit? del Maryland e della John Hopkins University.
Questi fenomeni di compensazione tra diversi apparati sensoriali servono anche negli esseri umani in particolare nei soggetti non vedenti dalla nascita o dalla prima infanzia, che mostrano un udito molto pi? sviluppato della media.

L?ipoacusia pu? compromettere la personalit? nelle persone adulte: ? stato scoperto che la perdita dell’udito ha un profondo impatto sulla personalit? e sulla vita sociale delle persone pi? anziane.

I dati arrivano da uno studio svedese che ha preso in esame 400 persone di et? compresa tra gli ottanta ed i novant’anni, per un periodo di sei anni.

Ogni due anni, gli anziani venivano valutati in termini fisici e mentali, come pure sugli aspetti della personalit?, come estroversione e stabilit? emotiva.
Durante i sei anni, i ricercatori hanno scoperto che anche se la loro stabilit? emotiva rimaneva la stessa i partecipanti diventavano meno espansivi.

Sorprendentemente i ricercatori non potevano collegare questo cambio di personalit? all’impoverimento fisico e cognitivo o alle difficolt? di trovare attivit? sociali in et? avanzata. L’unico fattore nel quale ricercare un collegamento con la riduzione delle capacit? cognitive era dunque la perdita dell’udito.

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